La prossima mossa di Apple.

Da anni si vocifera di tentativi da parte di Apple di sviluppare il proprio motore di ricerca. Oggi gli indizi sono incontrovertibili. Era inevitabile che Apple, dopo essersi espansa nel settore musicale, in quello di streaming video e delle news ed aver di fatto creato un universo di servizi, rilasciasse il proprio motore di ricerca. Bisogna anche considerare che il marketing della compagnia ha recentemente dato sempre più enfasi alla protezione della privacy dei propri utenti, che diventa inesistente ogniqualvolta questi aprono Safari ed utilizzano Google.

Ma non è tutto: si stima che Google paghi annualmente $12 miliardi ad Apple per essere il motore di ricerca di default dei dispositivi della compagnia fondata da Steve Jobs. Queste transazioni realizzano circa il 20% dei profitti annuali di Apple. Addirittura, i motori di ricerca concorrenti pagano Apple soltanto per poter essere impostati come possibili alternative a Google.

Una violazione dell’Antitrust?

Certamente, però, non è l’unica. Google ha il monopolio della funzione Search da anni, con una quota di mercato superiore all’90%. I motori di ricerca migliorano col tempo a seconda della magnitudine del traffico che gestiscono. Oggi Google riceve centinaia di milioni di richieste al minuto – un vantaggio enorme, che spinge certi analisti a dubitare che Apple riuscirà mai a creare un’ alternativa qualitativamente allo stesso livello. Altri invece ritengono questo sia possibile grazie alle risorse della compagnia.

Inoltre, emergono domande inerenti il business model che Apple potrebbe ideare per il proprio motore di ricerca. Infatti, Google monetizza il proprio servizio attraverso pubblicità e vendendo dati degli utenti. Nel caso di Apple, entrambe le vie sono impercorribili.

Ciò che è sicuro è che la mossa di Apple è una scommessa di grandissima consequenzialità, e non soltanto economica. Infatti, qualora sfidare il monopolio di Google in Search dovesse rivelarsi un’azzardo vincente, Apple avrebbe accesso a volumi impressionanti di dati, che sono il combustibile utilizzato per sviluppare intelligenza artificiale – ciò che determinerà il futuro di entrambe le compagnie.

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